Siamo lieti di annunciare un nuovo ingresso importante tra i nostri specialisti: dal 12 Giugno il Dott. Marco Trono specialista in Ortopedia e Traumatologia sarà disponibile ad accogliere i pazienti presso il Centro Medico Arcadia.
Con oltre 3500 interventi chirurgici all’attivo, pratica chirurgia traumatologica, protesica d’anca, ed articolare maggiore e minore, il Dott. Trono è un’eccellenza nel settore ortopedico e traumatologico.
Per comprendere meglio il tipo di intervento il dott. Trono ha risposto alle più comuni domande:
In tanti mi chiedono quando optare per l’intervento di protesi all’anca, ormai divenuto piuttosto comune (oltre 100.000 all’anno solo in Italia) ed effettuato con tecniche che consentono di svolgerlo in grande sicurezza e con un veloce ritorno alla propria vita.
Naturalmente il mio consiglio – prima di arrivare all’’eventuale intervento – è quello di ricorrere a percorsi volti ad allontanare la sostituzione dell’articolazione, come un buon percorso di fisioterapia, cure mediche o le moderne tecniche di medicina rigenerativa.
Vediamo assieme quali sono le patologie che più spesso portano un paziente all’intervento:
1) Coxartrosi o artrosi degenerativa dell’anca
La più comune patologia all’anca nell’adulto. Si tratta di una malattia cronico-degenerativa che provoca la degenerazione della cartilagine e che causa spesso disturbi meccanici con zoppia, perdita di movimento e dolore alla zona inguinale irradiato lungo la faccia anteriore della coscia fino al ginocchio.
2) Artriti: artrite reumatoide, spondilite anchilosante, artrite psoriasica etc
In questi casi è il nostro sistema immunitario ad attaccare l’articolazione, che viene danneggiata irreversibilmente. I disturbi saranno limitazioni di movimento e dolore.
3) Osteonecrosi della testa del femore
Si verifica quando una parte della testa del femore non riceve più un’adeguata perfusione sanguigna e il tessuto osseo perde la propria vitalità andando in necrosi (faccio spesso il paragone con una pianta che si secca). Le cause sono svariate, come un abuso di cortisone, alcol, o pregressi traumi; molto spesso invece la natura del problema è sconosciuta. Manifesta spesso un dolore forte all’inguine, anche a riposo, con decorso molto rapido.
4) Frattura del collo femorale
In particolari tipi di frattura, non è indicata la sintesi con viti e chiodo perché ad alto rischio di fallimento. Si procede quindi alla sostituzione protesica diretta. Se il paziente è molto anziano e/o a ridotta richiesta funzionale, si procede ad una protesi parziale femorale lasciando intatto l’acetabolo.
Lo scopo dell’intervento chirurgico è di liberare il paziente dal dolore e ripristinare la mobilità, consentendogli di vivere nuovamente la vita senza limitazioni e disagi.







